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Ciaspole

Aggiornamento: 16 lug 2024

Le racchette da neve (o caspe, ciaspe, ciaspole, oppure anche ciastre) sono uno strumento che consente di spostarsi agevolmente a piedi sulla neve fresca poiché aumenta la superficie calpestata e quindi anche il "galleggiamento", tipicamente usate in attività di escursionismo su ambiente innevato. Inizialmente erano fatte di corda intrecciata e legno, oggi sono per lo più di plastica o di materiale simile.” (fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Racchette_da_neve).


In passato, ad avanzare a fatica nel paesaggio innevato con ai piedi ingombranti ciaspe che impedivano di sprofondare nella candida coltre, erano soprattutto i cacciatori e i contadini. Le ciaspe erano costituite da un cerchio o ovale di legno e strisce di cuoio legate tra loro.” (fonte: https://www.guidedolomiti.com/ciaspole-ciaspe-dolomiti/)


 

Come sono fatte oggi le ciaspole?


Nel tempo le ciaspole sono state soppiantante da altri strumenti per camminare nella neve, ma sono comunque tornate in voga negli ultimi decenni per scopi ludici. Ora hanno uno stampo in plastica o un telaio di alluminio (con la superficie d’appoggio in neoprene o poliuretano. Hanno anche degli attacchi snodabili – come i pattini da noleggio o i gli “in-line” roller – che permettono una camminata regolare anche con terreni di diverse tipologie. Alcune hanno anche un “alza-tacco”: questo grande amico degli sci alpinisti si presenta anche nei migliori modelli di ciaspole per aiutarci sul ripido o su particolari innevamenti. Per poter permettere all’escursionista su neve di “attaccare” varie formazioni di neve, le ciaspe hanno dei ramponcini fissi, sotto l’attacco.


 

Quali preferire? In base a cosa?


Premetto che non sono una grande utilizzatrice di racchette da neve, ma mi sono fatta delle ricerche per comprendere al meglio la loro utilità e versatilità, per questo mi sento di condividere i miei continui studi con voi!

Generalmente vige il: “Più il terreno è pianeggiante, più le racchette saranno lunghe”, e viceversa per i pendii ripidi. Inoltre, quando si acquistano, bisogna fare a caso anche alla frequenza con cui le vogliamo utilizzare e al rapporto corpo – attrezzo.


 

Come si mettono?


Ebbene sì, ragazzi: le ciaspole hanno una sinistra e una destra! Come differenziarle? Guardando il verso della fibbia di chiusura: questo deve essere rivolto sempre verso l’esterno. Aggiungiamo che la punta del piede deve coincidere con il posizionamento del puntale, da fissarsi con la cinghia anteriore; infine, il tacco dello scarpone deve rimanere al centro della racchetta e bloccato con le cinghie posteriori.

Assieme alle ciaspole non possono mancare i bastoncini: dalla mia esperienza tra sci (alpino e alpinismo) escursioni e qualcosa di alpinismo facile, posso dare un consiglio: scegliere sempre dei bastoncini che possano essere accorciati o allungati e che abbiano una lunga parte imbottita, che ci servirà nel caso di pendii per tenere le mani alla stessa altezza. Da non dimenticare sono le rondelle larghe per far sì che il bastoncino non si infilzi nella neve ad ogni passo.


 

Come camminarci?


Devo dire che ho trovato abbastanza naturale camminare con le ciaspole la prima volta che le ho noleggiate, diciamo che però non credo di avere una tecnica “impeccabile”. Ho sbirciato qualche sito di montagna, qualche dritta l’ho compresa e vi riporto un riassunto di tutto ciò.


  • Mantenere le gambe più divaricate della tipica “larghezza bacino”, direi almeno in modo tale da essere sicuri che le ciaspole non si prendano dentro l’una con l’altra.

  • Come al solito, mi trovo a dire di non partire troppo velocemente: si rischia di interrompere prematuramente la gita, soprattutto se non si è abituati allo sforzo.

  • Nella fresca, tenere un passo cadenzato e spostare il baricentro (busto) sul piede in appoggio. Tiptap. Tiptap. Tiptap.

  • La progressione è precisa: ciò serve ad appoggiare il piede con la giusta sicurezza.

  • Il busto deve rimanere eretto, evitando continui spostamenti (avanti e indietro) – causa di molti mal di schiena.

  • Le braccia andrebbero tenute – come per le salite di skialp – leggermente aperte, in modo da poter respirare meglio e poter alternare il loro movimento a quello dei piedi.

  • In salita, con la neve dura, bisognerebbe spostarsi sulla massima pendenza. Ho parlato con le GA con cui ho fatto il corso di sci alpinismo e loro ritengono che solo certe pendenze sono adatte alle ciaspole, la medesima cosa si applica alla diagonale: questi strumenti possono essere utili fino a un certo punto, ma se la neve inizia ad essere troppo dura o le pendenze risultano eccessive, meglio optare per altro e portarsi la pelle a casa!

  • In discesa a piccoli passi sulla massima pendenza, dove si rischia anche di iniziare a scivolare: qua va adottata la tecnica del “telemark”. Quindi? Eccomi in aiuto! Si deve abbassare molto il baricentro durante lo scivolamento (ottenendo stabilità ed equilibrio), portando in avanti il ginocchio della gamba anteriore e abbassando molto quello della posteriore. A scivolata di destro succede una di sinistro e così via. E le braccia? Non dimentichiamoci che esistono! Vanno tenute larghe e in posizione avanzata per il mantenimento dell’equilibrio.

  • Per girarsi completamente? Piccoli spostamenti circolari, mai un unico passo.


 

Cosa portare?


  • Indumenti per sci-escursionismo (vestirsi a strati);

  • Guanti e berretto;

  • Scarponi o pedule, l’importante è che siano impermeabili;

Zaino con dentro:

  • kit di pronto-soccorso;

  • a giacca a vento, nei momenti in cui questa non viene usata;

  • maglietta di ricambio;

  • una borraccia termica per conservare bevande calde;

  • fil di ferro, cordini, nastro adesivo e coltellino multiuso per riparare eventuali rotture delle ciaspe;

  • cartina topografica della zona dell’escursione;

  • Ghette (accessorio che impedisce alla neve di entrare nelle scarpe).

2 Comments

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Guest
Jan 04, 2024
Rated 5 out of 5 stars.

Grazie Alessia molto utile!

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Alessia Masciocchi
Alessia Masciocchi
Jan 10, 2024
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Grazie a te del riscontro positivo!

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