Ramponi
- Alessia Masciocchi
- 17 gen 2024
- Tempo di lettura: 8 min
Aggiornamento: 16 lug 2024
Definizione
Rampóne /raɱpone/ s.m. [affine a rampino]. – Grosso rampino, o ferro piegato a uncino. / “Attrezzo che, fissato sotto gli scarponi degli alpinisti mediante cinghie di canapa, nailon o cuoio oppure mediante sistemi a bloccaggio meccanico istantaneo, permette la progressione su neve dura o su ghiaccio; è formato da un telaio di acciaio che può essere rigido oppure snodato al centro, munito di un numero di punte aguzze variabile da 4 a 20 (il tipo più diffuso ne ha 12); i modelli con più di 10 punte sono provvisti anche di due punte frontali, poste orizzontalmente o inclinate a 45°, che sono utilizzate per la progressione frontale.”
Cosa sono i ramponi?
Questi esseri alieni possono essere considerati gli eredi delle scarpe chiodate che venivano utilizzate all’alba dell’alpinismo: sono indispensabile per camminare su neve gelata e ghiaccio (quindi ghiacciai, ripidi pendii innevati, cascate di ghiaccio, sentieri ombrosi e ghiacciati nei boschi).
Le tipologie di ramponi stanno diventando sempre più specifiche tanto da coprire un range di attività dalla gita domenicale alle spedizioni come quelle himalayane.
Ovviamente un rampone più semplice non potrà essere utilizzato per qualcosa di più tecnico. Pensiamo solo alla differenza tra un rampone tradizionale e uno più tecnico che permette di salire cascate di ghiaccio strapiombanti.

Quando usare i ramponi?
Quando ci si ritrova a lavorare troppo duramente per scalinare i propri passi nella neve. Non bisogna aspettare troppo per indossarli: meglio osservare in anticipo il terreno e mettersi i ramponi con anticipo, preferibilmente in un luogo pianeggiante e sicuro.
I diversi tipi di attacco dei ramponi
Ramponi universali e ramponcini
Con attacco “strap-on”, che solitamente presenta cinghie di nylon o gomma elastica; viene utilizzato con qualsiasi scarpa o scarpone (pure da trail). Sono facili da indossare e, grazie alle fasce di gomma, aderiscono bene alla calzatura.
Dei ramponcini abbiamo già parlato (in un post che troverete sotto).
I ramponcini e i ramponi universali sono economici, versatili, facili da usare e leggeri, per contro – però – hanno delle punte poco aggressive, tendono a perdere il fit sullo scarpone e non godono della stesa precisione sei modelli (semi)automatici.

Ramponi automatici
Questo modello si utilizza con scarponi specifici: ramponabili.
Sono composti da una staffa metallica che tiene posizionata la punta e da un cavo posteriore con leva di tensione che fissa il rampone al tallone. Gli scarponi ramponabili sono riconoscibili per la presenza di apposite scanalature in punta e sul tallone, oltre alla suola rigida.
L’attacco è detto step-in e, oltre a pesare di più, richiede abilità nell’utilizzo. L’altro lato della medaglia ci svela che questo sistema è più facile da mettere e più sicuro, diventando un tutt’uno con lo scarpone.
Questo tipo di attacco si trova sia su ramponi flessibili che rigidi, essendo modelli tecnici che puntano a garantire le minori oscillazioni possibili.

Ramponi semi-automatici
Chiamati anche misti o ibridi, hanno solo una leva sul tallone mentre in punta hanno solitamente un cinturino. Come gli automatici richiedono una suola rigida e una scanalatura del tallone.
Sono facili da indossare pure con i guanti, non essendo necessario pulire e allineare il bordo della punta: è sufficiente posizionare la leva del tallone e tirare la cinghia.
Sono ottimi per le escursioni invernali di difficoltà media, ma sono da preferire gli automatici quando si tratta di alpinismo.

A cosa serve la compatibilità tra ramponi e scarponi?
È la chiave per le prestazioni e la sicurezza.
I ramponi universali funzionano sì anche su scarponi da trekking leggeri, ma non sono adatti all’alpinismo o all’arrampicata su ghiaccio. Inoltre, se la suola è flessibile il rampone non si adatta tanto bene quanto su una suola rigida.
Bisognerebbe abbinare la flessibilità della calzatura a quella del rampone. Quindi, con scarponi più flessibili bisognerebbe scegliere un rampone dalla barra centrale flessibile.
Ramponi: materiali, peso e costruzione
Materiali
L’acciaio è il miglior alleato dell’alpinismo. I ramponi in questo materiale sono essenziali per terreni tecnici. Ancora meglio è l’acciaio inossidabile, che offre ulteriore resistenza alla corrosione.
I ramponi in alluminio si prestano all’avvicinamento e all’escursionismo: hanno un peso inferiore, ma si consumano più dell’acciaio se usati su terreni rocciosi.
Peso
Il peso di una coppia di ramponi può variare dai 600 ai 1000 grammi.
I più leggeri sono quelli in alluminio, ma risparmiando sul peso ci si indirizza verso un rampone che offre minori durata e resistenza. Quindi sarebbe bene evitare di utilizzare questo materiale per l’arrampicata mista su roccia e neve, dove è preferibile l’acciaio.
Ramponi rigidi e semirigidi
I semirigidi sono i ramponi maggiormente in uso, ma i ramponi rigidi sono ancora in commercio.
I primi offrono buone prestazioni in condizioni più ampie – come una flessibilità sufficiente per le camminate invernali, abbinata a una modesta rigidità per arrampicate su ghiaccio moderate.
Su alcuni modelli si può regolare la barra di collegamento (tra punta e tallone): in questo modo si cambia da semirigido a flessibile, rendendoli comodi per l’escursionismo.
Bisogna anche tenere in considerazione la forma degli scarponi: i ramponi semirigidi sono più facili da regolare e da adattare a più varietà di scarponi. Ad esempio, con uno scarpone molto curvo ci si può procurare una barra centrale asimmetrica per una vestibilità migliore.
Qualche parola sulle punte
Numero di punte
La maggior parte ne ha 10-12, posizionati dal tallone alla punta. Al momento ci sono in commercio modelli con punte dai lati seghettati, queste consentono ai ramponi di fare una maggior presa nella neve e nel ghiaccio,
I ramponi specifici per l’arrampicata su ghiaccio o su terreno misto arrivano ad avere 14 punte, spesso regolabili e sostituibili.
Nello specifico, quelli da cascate, a volte consentono la modifica del tipo e della lunghezza delle punte anteriori.
Punte frontali orizzontali e verticali
Fondamentali nei ramponi sono le punte frontali: ci tornano utili su pendenze particolarmente ripide, dove potrebbe succedere che sostengano tutto il nostro peso corporeo.
Ci sono due tipi di punte frontali: orizzontali e verticali.
Le prime sono più adatte in caso di neve e ghiaccio tenero, distribuiscono anche il peso su una superficie più ampia (risultando in una maggiore presa sulla neve). Le seconde sono adatte al ghiaccio duro, somigliano alla lama di una picozza e sono usate nelle cascate e su terreni misti. Quest’ultime sono più precise delle orizzontali e, dato che assecondano meglio la struttura del ghiaccio, lo fratturano di meno.
Punte frontali modulari o fisse?
Con le modulari si possono sostituire i denti o riconfigurarli in base alla struttura del percorso che si intende intraprendere. Sono un’ottima scelta per le arrampicate su misto roccia e ghiaccio.
Le punte fisse sono sì affilate agli inizi, ma la loro performance diminuisce con l’usura. Essendo forgiate in un unico pezzo sono più leggere e non avendo parti mobili ci si può preoccupare meno che le viti si allentino.
Punte singole e doppie
Le punte singole si sposano con l’arrampicata mista, ghiaccio sottile (insomma, con percorsi tecnicamente difficili). Sono assai precise, tanto da infilarsi in lastre di ghiaccio piccole o sfruttare micro-fessure. Inoltre, la punta singola consente la rotazione del piede senza perdere la presa.
Le punte doppie sono perfette per salite su ghiaccio e neve, ovvero dove è necessaria la massima presa anche nelle condizioni più morbide. Sono un must per l’alpinismo “generico”.
Da notare e annotare: qualsiasi rampone tecnico con gli attributi ha la possibilità di convertire le due punte verticali in una singola, e viene venduto con un paio di punte doppie aggiuntive.
Che cosa serve se si usano i ramponi:
Le piastre anti-balling
Sono le piastre “antizoccolo”, ovvero scudi di plastica ABS o gomma che non permettno la formazione di uno zoccolo di neve sotto gli scarponi (pericoloso, in quanto causa slittamenti).
Sono necessarie soprattutto sulla neve bagnata, ma non tutti i ramponi ne sono dotati.
Si consiglia di controllare e di acquistarle nel caso il vostro modello ne fosse sprovvisto. Alcuni modelli richiedono delle specifiche ricerche.
Custodie per ramponi e coperture per punte
Per evitare danni (alla persona e al materiale) dalle punte dei ramponi esistono due opzioni:
utilizzare delle coperture per le punte in gomma;
riporre i ramponi in apposite custodie in nylon (robusto e resistente alle forature).
Ghette
Durante l’utilizzo dei ramponi è consigliato utilizzare delle ghette robuste per proteggere le gambe da eventuali graffi: le cosiddette “ramponate”.
Pezzi di ricambio
I pezzi di ricambio da considerare maggiormente sono:
le barre centrali (possono rendere il rampone più o meno rigido e consentono di estendere un rampone per adattarlo a scarponi più grandi);
lame extra per la punta e il tallone;
viti.
Come usare i ramponi
Nessuno, agli inizi, conosce tutto sull’utilizzo dei ramponi.
Ho fatto personalmente delle ricerche e partecipato a dei corsi per analizzare al meglio questo argomento.
Si parte sempre prima dell’escursione con il controllo dell’attrezzatura, anche macchinosamente ripetuto, per essere sicuri delle prestazioni del proprio materiale.
Allenamento e piccoli consigli per usare i ramponi
Esercitarsi a casa indossando i guanti è un utile passatempo, ma non solo: abituandoci ai guanti in casa, quando saremo in ambiente sapremo ridurre al minimo gli oggetti che potrebbero impigliarsi nelle punte;
Da evitare sono vestiti larghi, con lacci o fettucce che pendono vicino ai piedi e alle caviglie;
Con le ghette, tenere le fibbie rivolte verso la parte esterna;
Stringere le cinghie per avere un solido contatto tra la suola e i telai dei ramponi;
Verificare sempre che i ramponi siano ben assicurati (meglio se a ogni pausa).
Come camminare con i ramponi?
Andiamo in salita!
Tecnica a piede piatto (o francese)
Quando? Dove? Su pendii ripidi. Su pendenze che non superino i 40-45°.
Come? L’obiettivo è quello di avere il maggior numero possibile di denti in contatto con la neve, di conseguenza il piede deve posarsi piatto. È sconsigliato avere solo i denti frontali a contatto con la neve (saremmo in equilibrio su uno spigolo e aumenterebbe il rischio di scivolamento). L’ideale sarebbe far corrispondere l’angolo della suola con quello della pendenza. Si procede con le gambe leggermente divaricate.
Tecnica frontale (o tedesca)
Quando? Dove? Durante l’arrampicata su ghiaccio o su pendii con pendenza maggiore a 45°.
Come? Si dà una sorta di calcio al terreno, in modo tale da innestare solidamente nel ghiaccio le due punte anteriori (e la maggior parte della tacca). Si prosegue alzandosi in punta di piedi, avendo cura di spostare proprio sulle due punte frontali tutto il peso corporeo e lasciando il resto del piede sospeso.
Passo per passo
Inclinare il piede per avere la suola dello scarpone perpendicolare al ghiaccio;
Sistemarsi in nella posizione “table top”, portando la gamba indietro rispetto al ginocchio ma mantenendo il quadricipite nello stesso punto;
Calciare il piede in avanti, con un movimento fluido, per entrare in contatto con il ghiaccio (da ripetere finché non si trova una presa salda).
Tecnica ibrida (o americana)
Quando? Dove? Su un terreno ripido dove la tecnica a piede piatto non potrebbe essere sicura, mentre quella frontale potrebbe stancare troppo rapidamente.
Si tratta di una combinazione delle due tecniche precedenti.
Come? Utilizzando un piede piatto e l’altro frontale. Quello che calcia deve entrare direttamente nel pendio con le punte anteriori, quello piatto va allargato, in modo da conficcare tutti i denti nella neve.
Andiamo in discesa!
Avreste mai detto che la discesa è la parte più pericolosa e maggiormente soggetta a incidenti? Bisogna tenere in considerazione fattori come:
stanchezza;
la gravità che trascina verso il basso;
la neve che si è riscaldata.
Ecco alcuni suggerimenti su come scendere con i ramponi:
Mantenere una posizione agile, con le ginocchia sciolte, piegate e più ampie delle spalle;
Puntare le dita dei piedi nella direzione in cui ci si muove: in discesa e su tornanti andrebbero indirizzati di traverso sul pendio.
Togliere i ramponi
Dove? Quando? Raggiunta una zona pianeggiante, dove la neve è abbastanza morbida, bagnata o profonda fino alle caviglie. Sarebbe preferibile in un luogo sicuro e piano, dove le conseguenze della caduta possano essere le minori possibili.
Fonti
Dedico questo articolo a un mio amico che in ospedale mi ha chiesto qualcosa da leggere. Riprenditi presto, bro!
Complimenti ottimo orticolo molti Consigli
ottimo lavoro
Brava Alessia