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Recensione “La felicità ai miei piedi” – Marika Ciaccia

Aggiornamento: 14 set 2023


TRAMA

Il libro parla della storia di Marika, una ragazza che – “grazie” a una malattia – ha reso del camminare il suo stile di vita. Lei propone il turismo lento, a piedi, tramite cammini e il contatto con le società autoctone, portando loro benefici e non sfruttandole.


Si apre il libro e si sente un odore che tutti noi conosciamo: quello dell’ospedale. Marika parte a raccontarsi da una visita a suo padre dove le torna in mente quel proprio periodo di degenza dove le erano state diagnosticate una trombosi venosa profonda e un’embolia polmonare gravemente invalidanti. Durante la dimissione le viene detto di camminare il più possibile e così fa: non riesce letteralmente a smettere di scoprire il mondo e le montagne, arrivando a fare di tutto ciò il suo lavoro.


ASPETTO STILISTICO

Sì, sono pignola. Lo stile di scrittura di Marika è ancora acerbo*, soprattutto dal punto di vista sintattico. Proprio in stile blogger.

Al contrario ha una capacità di far percepire al lettore gli odori, i colori, i paesaggi che l’accompagnano.


Approvata, ma solo dopo averci ragionato molto, la scelta di non descrivere troppo le altre persone con cui condivide le sue camminate. Personalmente vedo questa scelta come modo per far comprendere al lettore che sebbene certe amicizie possano essere collocabili solo in uno spazio e tempo limitati, ciò non significa che non possano cambiare la vita di una persona o che questa se ne possa dimenticare facilmente. Sicuramente l’autrice avrà incontrato nei suoi viaggi altra gente: magari questa non ha avuto lo stesso impatto.


ASPETTO CONTENUTISTICO

Il prologo ci immerge, prima del tempo, in una storia fatta di ospedali e di visite mediche che non sorgono subito all’inizio del primo capitolo. In questo la scrittrice si descrive da adolescente: una ragazza ribelle che però passa il tempo sul divano. E quanto lo demonizza questo divano! Non lo perdona mai. Quindi si evince un rancore, ma anche un ringraziamento a questo oggetto. Un ringraziamento sottointeso, ovviamente, che scrivo mettendole le parole in bocca: senza di esso non sarebbe iniziata la sua vita fatta di camminate.


Ci racconta poi del suo Cammino di Santiago e della visita alle Montagne Arcobaleno: quest’ultime la fanno riflettere su quel tipo di turismo, di massa, che sfrutta la popolazione autoctona; infatti è grazie al suo viverlo personalmente che apre gli occhi sulla possibilità di portare del bene alla popolazione autoctona senza rovinare i suoi territori e far fiorire la loro economia, aiutando i local a gestire il turismo. Quindi si parla di turismo lento e turismo sostenibile.


Nell’ultimo capitolo in cui parla di sé, ci racconta delle difficoltà trovate nel mondo del lavoro, dove si è trovata perennemente sfruttata, fino alla decisione di diventare Guida Ambientale Escursionistica nel periodo del Covid.

Infine troviamo un capitolo dedicato al pubblico lettore: ci fa soffermare su concetti come la “comfort zone” (e come scritto prima: il maledetto divano) per farci riflettere sullo stile di vita che abbiamo: una routine dove i momenti liberi vengono passati in una specie di ibernazione al posto di impiegarli per coltivare le nostre passioni, per paura di buttarsi e di cambiare. E qui il cerchio si chiude.


RIFLESSIONI PERSONALI

Io sono pienamente dentro al periodo degli ospedali e delle visite mediche, quindi ho sentito subito quell’odore durante la visita al padre, ho compreso la paura di non potercela fare, e ho amato la sua forza di impuntarsi e di fare del suo punto debole, le sue gambe, uno strumento di rinascita.


Come ho pubblicato una storia in cui l’ho taggata, lei mi ha dato coraggio. Ma penso che questo coraggio non sia riservato a chi ha passato la vita a respirare l’odore asettico degli ospedali: nel capitolo “Dedicato a voi” Marika, lascia uno spunto per tutti. Perché è vero: siamo sempre più schiavi delle zone di comfort e raramente riusciamo ad accantonare le nostre abitudini.


P.S. ho visto che non è il suo unico libro pubblicato: leggerò anche il resto con piacere! ("Galateo del camminare")


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Invité
02 août 2023
Noté 4 étoiles sur 5.

Ottima recensione

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