"Senza mai arrivare in cima - Viaggio in Himalaya" - Paolo Cognetti
- Alessia Masciocchi
- 8 giu 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 1 ott 2024
Ciao bellezze! Eccoci all'otto giugno, si torna al tema della montagna e perché non tornare sulle tracce di Cognetti?
Vi dico già che non ho intenzione di parlare di lui per tutta la vita, solo che mi regalano libri suoi a profusione!

Il libro
Paolo Cognetti, autore noto per la sua profonda connessione con la montagna e la natura, con "Senza mai arrivare in cima" ci regala un racconto di viaggio intimo e riflessivo.
Pubblicato nel 2018, il libro narra l'avventura dell'autore tra le vette dell'Himalaya, accompagnato dai suoi amici Nicola e Remigio, e dallo sherpa Sete a capo della spedizione. Lungo il percorso, Cognetti si porta dietro "Il leopardo delle nevi" di Peter Matthiessen, un libro che lo ispira e lo guida spiritualmente.
“Il nostro viaggio cominciò sotto una pioggia fine e fredda, e il primo passo fu trovare il ritmo del cammino, quel movimento lento e costante che ti permette di andare avanti per ore, senza mai arrivare in cima.”
Cognetti esplora non solo i paesaggi mozzafiato, ma anche il significato più profondo del viaggio e della montagna come metafora della vita. Durante il pellegrinaggio, affronta le sfide dell'alta quota, un problema personale che gli causa malessere e lo porta a riflessioni sul proprio limite fisico e mentale. Insieme al gruppo, attraversa villaggi remoti, entra in contatto con culture diverse e scopre il vero significato della condivisione e della conoscenza dell'altro.
I personaggi
Il protagonista è Paolo stesso, che si confronta con le sfide fisiche e mentali del viaggio. Nicola e Remigio sono i suoi compagni di viaggio, ognuno con la propria personalità e motivazioni. Sete, lo sherpa, rappresenta la saggezza e la conoscenza locale, guidando il gruppo attraverso i sentieri pericolosi. Un personaggio significativo è anche il cane che accompagna il gruppo, simbolo di fedeltà e compagnia.
Temi e Motivi
Cognetti introduce un'analogia tra il "girare in senso orario" dei pellegrini buddhisti e la psiche dei personaggi: questo movimento circolare riflette la loro ricerca interiore e il ciclo delle esperienze umane. La problematica di Cognetti con l'alta quota, che gli provoca vertigini e mal di montagna, diventa una metafora delle sfide della vita.
La montagna su cui non si può salire diventa un simbolo dell'inaccessibile e del limite umano. Un motto significativo che emerge è il proverbio buddhista sul fiore di loto: "ओम मणि पद्मे हूँ" (oṃ maṇi padme hūṃ), trascritto in IPA come [oːm ˈmɐɲi ˈpɐdme ˈɦuːm], che incarna la purezza e la rinascita.
Cognetti esplora anche la comprensione delle distanze e delle condizioni di vita dei popoli incontrati, evidenziando il viaggio come mezzo di conoscenza dell'altro e di condivisione. Questo viaggio non è solo fisico ma anche spirituale, un cammino verso la scoperta di sé stessi e degli altri.
Stile di Scrittura
Cognetti scrive con uno stile poetico e riflessivo, che cattura la maestosità dei paesaggi e la profondità delle sue riflessioni. Le descrizioni dettagliate e immersive creano un'atmosfera contemplativa, facendo sentire il lettore parte del viaggio. Cognetti chiede al lettore: abbiamo davvero compreso cosa significa viaggiare?
Impressione Personale
Leggere "Senza mai arrivare in cima" è stata un'esperienza profondamente evocativa. Il libro invita a riflettere su due temi a me cari e chirali: il turismo lento e la necessità di conquistare la vetta. Cognetti riesce a trasmettere perfettamente l'essenza del viaggio come mezzo per conoscere e stare a contatto con l'altro. Dall'altra parte, non c'è una vetta che viene "conquistata". Questa concezione di alta montagna si discosta dal trend dell'alpinismo classico, dove raggiungere una vetta è l'obiettivo primario. Cognetti si concentra invece sull'esperienza in sé, proponendo un turismo esperienziale e introspettivo che somiglia a un pellegrinaggio, spesso definito come "cammino".
Conclusione
"Senza mai arrivare in cima" è un libro che si legge con facilità ma che è profondamente descrittivo, e quindi potrebbe non essere adatto a chi si perde in minuzie.
Superando l'ostacolo della meticolosità, che qui è assolutamente necessaria, ci si trova immersi in un viaggio alla scoperta di sé stessi, dei propri limiti e delle proprie ambizioni. Al contempo, si entra in sintonia con altri personaggi, comprendendo che ognuno ha le proprie sfide. Non è solo una riflessione interiore: il libro offre uno sguardo sul mondo esterno, fatto di montagne, passi da valicare e deserti da attraversare. Paolo Cognetti ci regala un'opera che invita alla contemplazione e alla scoperta, sia del mondo esterno che di noi stessi.
E adesso una domandona: volete sapere di più sulle tipologie di turismo lento, sostenibile ed esperienzale?
Vi chiedo di mettere un cuoricino e condividere se vi è piaciuta questa recensione. Se volete discutere della tematica usate pure i commenti o contattatemi! #montagna #libribelli #librodelmese #libridaleggere #libridimontagna #cognetti #himalaya #turismoesperienziale #turismolento #sfidepersonali
Brava ! Complimenti! Continua così !