Passo attraverso lo specchio: Alessia all'aeroporto di Lamezia
- Alessia Masciocchi
- 3 set 2024
- Tempo di lettura: 4 min
Ciao bella gente! Oggi vi racconto sia a parole, che con video e foto una notte passata in aeroporto. Ma non si tratta di una notte qualsiasi in un aeroporto qualsiasi: era Ferragosto e mi trovavo a Lamezia Terme - in Calabria.
Non sto qui a raccontare perché mi è toccata questa sorte, vi dico solo che mi hanno accompagnata in aeroporto verso le 22 (un numero che ritorna sempre) e ho dovuto aspettare il volo delle 6:20 del giorno seguente.
Non sapevo bene cosa mi sarebbe toccato quella notte:
MA!
La situazione all'esterno era greve: un caldo afoso molto fastidioso, tanto che si sudava stando fermi, chiedo sigarette a un signore e mi fa domande sulle mie gambe distrutte. Tutti mi fanno domande su quelle, ma io semplicemente avevo scalato scogli per tre giorni!
Chiamo chi mi aveva portato lì e gli faccio fare la spesa in tabaccheria, intanto sento mia madre che mi dice di fare la spesa per la notte e di stare attenta. Le rispondo che ho passato notti intere nelle stazioni con maggior criminalità di Berlino ma la cosa non tiene: "Alessia, lì non è Berlino".
Allora mi accingo a fare la spesa e insegno al barista a fare un Negroni.
Ah sì, volevo anche il quarantamiliardesimo caffè ma ho sempre una sfiga assurda:
E spoiler: non ho scritto niente per tutta la notte!
passata la mezzanotte, cenerentola spostati
Fortunatamente gli ultimi aerei erano tutti in ritardo, quindi ho avuto la possibilità di continuare a entrare e uscire dall'aeroporto senza problemi fino all'una e mezza circa.
Poi non sono rimasta esattamente sola, avevo due persone simpaticissime a tenermi compagnia, così simpatiche, attive e loquaci che hanno dormito tutta la notte.
Lo urlo: LI HO INVIDIATI!
Io, invece, mi ritrovavo con lo zaino in spalla e la borsetta, ma non solo: avevo anche la spesona di acqua e taralli.
SPOILER
I taralli sono stati lo snack di mia madre quando è venuta a prendermi a Linate.
Ecco, no, non c'erano voli su Malpensa!
A UNA CERTA SI Dà DI MATTO
Sì. proprio le peggio idee vengono in mente quando si è annoiati, ma di solito non penso che la gente le metta veramente in pratica quando si trova in un lugo pubblico. Però chi mi conosce sa come sono fatta e allora abbiamo il sequel della stupidera all'aeroporto di Vancouver, solo che ero sola.
Continuo a registrare i miei monologhi non troppo interiori:
Del resto, chi non va in giro con disinfettante, bende, cerotti, e creme cicatrizzanti? Okay, può sembrare un'idea malsana ma l'ho fatto per davvero! L'unica prova che metto è anche un segreto dell'aeroporto di Lamezia: quando l'aeroporto chiude, i fumatori del personale scendono verso i bagni e a sinistra c'è una porta con l'antipanico da cui uscire.
ATTENZIONE: ci sono le telecamere, quindi non lo consiglio se non lo chiedete prima a qualcuno (a me hanno dato anche il permesso di svapare dentro).
Quindi: "Chiedere e vi sarà... permesso".
Specchio specchio servo delle mie brame
Però devo dire che farsi le foto in quel bagno è l'apoteosi della voglia di creare ricordi indelebili di una notte da voler dimenticare.
Anche se, a essere sinceri, non volevo dimenticare assolutamente cosa stavo passando - da un punto di vista esperienziale - desideravo perlopiù eliminare le emozioni negative, che non erano nemmeno tante. In fin dei conti il peggio era la noia e penso di averla combattuta molto bene.
La fine dell'incanto
Definisco "incanto" il mio essere seduta proprio di fianco a una delle poche postazioni di ricarica di quel dannato aeroporto. Però non mi potevo proprio lamentare: erano delle persone che prendevano il mio stesso volo, ed erano sveglie!
Ecco il mio discorso di ringraziamento, manco fossero state le mie nozze!
La casa è a prova di lupo
Bene, sistemata la noia del non vedere esseri umani svegli decido che è il momento per sistemarmi completamente. La sala d'attesa diventa un salone di bellezza. Vi lascio ammirare la magia:
Perders nei nonluoghi
Niente lancette che scorrono, no. Nel nonluogo per eccellenza sembrava tutto fermo - a parte la mia mano!
Come per incanto
Le lancette forse si sono mosse, mi affretto a passare i controlli per bere il tanto bramato caffè e stare in un posto leggermente più sicuro
Passo i controlli con una voglia di vivere pari a zero, ma comunque - tra una parola biascicata e l'altra - ero contenta dello scorrere del tempo e di aver finalmente passato quei maledetti controlli.
Quasi dimenticavo di mostrarvi il mio stile! Se la sala d'attesa era diventata un salone di bellezza, allora passare sotto al metal-detector mi ha rifatto l'armadio:
Ma tutto sembra surreale
Sì, ho passato tutta la notte a scoprire i peggio luoghi in un nonluogo, mi sarei fatta per caso mancare l'area fumatori? Io che parto da aeroporti come Malpensa o Linate mi trovo sempre in una teca di vetro come un rettile. Bergamo è molto più vivibile e altri aeroporti hanno delle zone esterne bellissime.
Vi mostro quella di Lamezia - questo video mi manda in hype e crisi allo stesso tempo:
And she lived happily ever after...
Finalmente potevo cantare vittoria! Non ero ancora arrivata a casa, ero semplicemente sull'aereo ed ero già abbastanza soddisfatta. Stanca? Tantissimo. Spero di non essermi addormentata addosso alla ragazza di fianco a me.
Quando l'aereo è decollato penso di aver provato una sensazione di sollievo e soddisfazione enorme.
Che dire?
Ovviamente la mia avventura non si è conclusa qua e nemmeno ho evitato di conoscere gente nuova, ma sono dettagli di cui non ho video o foto.
Cos'ho imparato?
L'arte di non demoralizzarmi e di non perdere la gioia che c'è dentro di me. Ho compreso che in fondo si può trovare del bello anche in situazioni del genere. Certo, sono emozioni forti, ma anche delle esperienze di vita non da poco.
Spero che questo post vi sia piaciuto: mettere a nudo quest'esperienza e me stessa è stato un lavoro lungo e difficile, sia logisticamente che psicologicamente.
Quindi bellezze, ci ritroviamo qui per qualche consiglio sui viaggi!
Che dire.. sei un’ottima scrittrice!